Oncologia
Oggi l’oncologia cerca utopisticamente la cura contro tutti i tipi di cancro, senza considerare che il tumore origina in parti diverse del corpo, su tessuti diversi, con ritmi di evoluzione differenti, in persone, in ambienti diversi.
Il cancro è singolarità e imprevisto, e costringe gli oncologi a navigare a vista. E’ impossibile ricorrere a protocolli terapeutici standardizzati senza conoscerne il razionale di base: rotta sull’oceano della Complessità (Ivan Cavicchi).
Il 98% del nostro corpo si rinnova ogni anno. Ogni respiro rimette in circolo miliardi di atomi già riciclati nell’ultima settimana dal respiro di altri viventi e la nostra sopravvivenza dipende dal loro scambio continuo.
Come in una foresta dove gli esseri viventi muoiono ogni giorno senza lasciare traccia ed il mondo vive nutrendosene, tutte le molecole che costituiscono il corpo umano sono appartenute ad altri soggetti viventi e non viventi e torneranno in futuro a costituire altri corpi.
Riflettere sulla complessità dei meccanismi oncologici ci permette di studiare terapie per la Vita.
Il cancro costruisce ogni giorno nel corpo un individuo altro, diverso. Un’ organismo primigenio, una colonia; una popolazione di cellule replicantisi senza fine. Emerge, invade indifferente i territori che lo circondano, interrompe le funzioni degli organi, disturba le comunicazioni, saccheggia le risorse, frammenta, seziona, distrugge l’integrità del corpo, e soprattutto la “forma”, la “relazione” tra i suoi componenti, la struttura.
In biologia, la struttura e l’informazione (in-forma) sono la memoria immunologica, neurologica, endocrina che nel cancro sono perdute.
Chi controlla la comunicazione controlla il destino.
Ogni Uomo è più complesso del suo cancro e ogni cancro suona una musica diversa.
La nostra rotta: la ricerca del Direttore d’Orchestra per mantenere il ritmo e conservare l’ordine.
Oncologia è scienza del Tempo perché produce durata e come tale è scienza del finito. Scienza dei limiti e della Bellezza.
La necessità primordiale della società è la tutela della Vita.
Cura del cancro è cura della Vita.
Come e perché curiamo il cancro con le piante (chimica)?
Apoptosi. Dal disordine strutturale all’Ordine biologico.
La nostra mission storica in campo oncologico è legata alle piante che inducono l’apoptosi, il “suicidio programmato” nelle cellule tumorali.
Nei nostri laboratori abbiamo verificato:
– il controllo dell’angiogenesi (la formazione di nuovi vasi sanguigni tipica dei tumori) attraverso i triterpeni;
– il controllo del privilegio immunologico;
– induzione di apoptosi della cellula di tumore attraverso l’attività dei sesquiterpeni sui recettori di superficie.
Il nostro obiettivo è indurre fenomeni di sincronizzazione grazie alla quale gli oscillatori biologici (come le cellule cardiache e nervose) stabiliscono ritmi di funzionamento sincrono, “agganciando” le loro fasi di oscillazione.
Come e perché curiamo il cancro con i campi elettromagnetici (fisica)?
L’onda che restituisce il ritmo perduto.
Siamo da sempre avanguardisti in campo fisico, ingegneristico e oncologico nell’applicazione dei campi elettromagnetici a bassa intensità e frequenza (PEMF – Pulsed ElectroMagnetic Fields, ELF – Extrimely Low Frquencies). Il loro utilizzo consente di controllare i processi degenerativi determinati da fattori ambientali e epigenetici attraverso il mantenimento della normale tensione della membrana cellulare al di sopra di 70mV (nella forma infiammatoria scende a 50mV e a 20mV nei tumori).
Hanno attività anti-infiammatorie, neoangiogeniche e osteogeniche. Gli obiettivi sono:
– riabilitazione,
– controllo del dolore,
– riduzione degli effetti collaterali (flebiti, neuriti, dermatiti) indotti da chemio e radioterapia.
In combinazione con farmaci citostatici e biologici, l’elettroceutica aumenta l’efficacia dei trattamenti oncologici, consentendo una riduzione del dosaggio e degli effetti collaterali. Grazie alla sua estrema sicurezza e non invasività, la tecnica è diventata una delle opzioni più promettenti per il trattamento del cancro. In particolare, è stata applicata con successo nei pazienti con tumori cerebrali, in cui la corrente a bassa intensità riduce il flusso ematico nel tumore senza danneggiare le cellule sane. Si è dimostrata efficace nel trattamento di neoplasie cutanee e metastasi epatiche e ossee, aprendo nuove possibilità per i pazienti affetti da tali condizioni.
Se il cancro è perdita di coerenza interna e ordine strutturale (Herbert Fröhlich), il campo elettromagnetico è l’onda che restituisce il ritmo perduto.