Virologia
Siamo entrati nell’era delle pandemie.
Fragile e complessa è la coesistenza tra esseri umani, mondo microbico e ambiente. Dei 1000 miliardi e mezzo di virus esistenti, ne conosciamo meno dello 0.1% e non abbiamo gli strumenti per fronteggiare i conosciuti.
I virus entrano attraverso la membrana cellulare dell’ospite, e vi rilasciano le informazioni genetiche che veicolano. Espulsi dalle cellule infette, mutano e tornano ad infettare, in un continuo processo dialettico.
Le cellule infettate muoiono o, attraverso l’innesto di DNA virale al proprio, sopravvivono in simbiosi con i nuovi ospiti. Il DNA umano è costituito per un terzo da geni “catturati” da antichi virus.
L’antibiotico resistenza, nel 2019, è stata la causa di 5 milioni di decessi, la proiezione nel 2050 è di 10 milioni.
(Congresso AMIT 2023).
Seguire la velocità e l’imprevedibilità dei cicli.
Tenere la rotta sul mare della vita.
Virus, vettori di informazione, portatori di vita o di morte.
Il focus della microbiologia e della virologia di oggi è limitato all’isolamento di ceppi di microrganismi patogeni a partire da una colonia mista, per studiarne le specifiche caratteristiche e testarne la sensibilità agli antibiotici. Nel caso dei virus, dopo l’isolamento, il sequenziamento prevede la trascrizione dell’ordine delle basi che costituiscono il frammento di DNA o RNA veicolato dal virus. Ma i virus mutano con tassi di mutazione altissimi (DNA-virus: tra 10−6 e 10−8 mutazioni per coppia di basi per generazione, mentre RNA-virus tra 10−3 e 10−5).
Per noi occuparsi di virologia significa andare oltre, occuparsi di futuro e ambiente, verso la comprensione della complessità. Da sempre, il nostro impegno verso i più fragili: ritrovare coerenza tra geni e ambiente, nel caos di informazioni genetiche in cui siamo immersi.
Come e perché curiamo infezioni virali con le piante (chimica)?
Da sempre l’etnobotanica, l’etnomedicina, la medicina popolare e la medicina tradizionale sono in grado di fornire informazioni fondamentali per la selezione di piante utilizzabili in campo farmacologico antivirale.
Le piante contrastano l’infezione virale con un sofisticato sistema immunitario innato, che opera attraverso complessi meccanismi di difesa: difese ormonali, attivazione del sistema proteasoma ubiquitina-26S (UPS), che alternativamente ostacola e facilita l’infezione virale, la liberazione di AVF (Plant antiviral factor) che produce oligoadenilati ad attività antivirale. Il parallelismo con l’interferone beta umano non è solo chimico (entrambe glicoproteine), ma anche funzionale.
Piante e virus co-evolvono e coesistono.
Il nostro ruolo: imparare dal mondo vegetale, utilizzare i principi attivi, i metaboliti secondari.
Nel caso del coronavirus, i risultati positivi ottenuti passano attraverso la modulazione, la soppressione specifica, non attraverso l’immuno-stimolazione. L’impiego del cortisone, abitualmente sconsigliato nelle virosi, lo dimostra. Eppure, durante la pandemia la vendita degli immunostimolanti è stata elevata.
Come e perché curiamo infezioni virali con i campi elettromagnetici (fisica)?
Esiste una trama di influenze sottili nell’intricata rete di interconnessioni tra uomo, virus e ambiente.
L’armonia delle frequenze elettromagnetiche nel nostro ambiente può avere un impatto profondo sulla salute e sulla vita stessa.
Le molecole agiscono come dipoli elettrici: grazie alla loro dimensione vibratoria, sono in grado di indurre e reagire ai campi elettromagnetici. Nel contesto virale, le lectine di superficie dei virus svolgono un ruolo vitale nel riconoscimento delle membrane cellulari, attraverso l’emissione di un singolare spettro di frequenze atomiche e molecolari: il linguaggio segreto delle interazioni antigene-anticorpo. Questo legame frequenziale precede la risposta molecolare, segnando la connessione tra chimica e fisica. Comunicazione Vibrazionale.
Il virus stesso è influenzato e modellato attraverso interazioni elettromagnetiche.
Oltre la Chimica: la Dematerializzazione del farmaco. Il nostro impegno: farmaci e vaccini “vibrazionali”, dematerializzati sotto forma di onde elettromagnetiche. Campi elettromagnetici a bassa intensità e frequenza. Sfida ai confini tra chimica e fisica, rivelando il potenziale delle frequenze nel dominio medico.