Avanguardia non a copertura di ipotesi che tali restano per incapacità di progettarle,
ma come necessità a ogni costruzione immaginaria.
Tensione senza tempo, metafisica.
La rivoluzione degli “ismo” di inizio ‘900: attivismo, anticonformismo, dadaismo, futurismo, cubismo, ne è stata un esempio.
Culto della Giovinezza, rivoluzione (nel senso ben compreso dal Pontefice), che gioca a tutto campo.
Utopia delle intuizioni, spesso impopolari, ma che si completeranno a distanza di decenni,
spesso impraticabili nella realtà in cui ci si trova ad agire.
Non vogliamo dare risposte, né dimostrare tesi.
Siamo all’ascolto di voci, situazioni, ricerche,
umanisti, scienziati, artisti, musicisti.
L’avanguardia ha bisogno di Padri:
la trincea avanzata, Torre alla frontiera, si dissolve nella propulsione originaria,
se incapace di ritorno e ripiegamento all’ordine, che raccoglie il disordine, arricchendosene.
Da sempre gli “Antecursores” precedono l’esercito, esplorano i luoghi, aprono strade, individuano siti e per primi attaccano in battaglia.
Ma per vincere, le guerre hanno bisogno dell’esercito alle spalle.