“Proteine intrinsecamente disordinate” ( IDP, intrinsically disorded protein) sono una classe di proteine che può causare cancro e patologie degenerative. Hanno un aspetto mutevole, insiemi di componenti che cambiano costantemente configurazione. La struttura, allentata e flessibile, permette di raggruppare un’ampia varietà di molecole in momenti critici, come durante la risposta cellulare allo stress. Le proteine, quando non funzionano correttamente, possono lasciar emergere malattie. Molte “undruggables”, impossibile colpirle con farmaci.
La maggior parte dei farmaci impiegati richiede una struttura stabile da bersagliare, le IDP non restano ferme abbastanza a lungo, come c-Myc e K-RAS sono troppo elusive. Nel 2017, in Francia e Spagna, hanno dimostrato che è possibile mirare e colpire l’interfaccia indistinta di queste proteine. Un farmaco approvato dalla Food and Drug Administration, la trifluoperazina (usata per disturbi psicotici e ansia), si lega a NUPR1, proteina disordinata coinvolta nel cancro del pancreas e lo inibisce. Il meccanismo delle IDP è correlato ad organelli endocellulari privi di membrana. Questi organelli avvicinano tra loro proteine e RNA, tenendone separate altre. La prossimità permette che alcune reazioni avvengano più facilmente, mentre la separazione ne impedisce altre. Nuovi strumenti di manipolazione molecolare, denominati Corelets e CasDrop, permettono di controllare la formazione degli organelli. Durante la formazione e la degradazione, le IDP interagiscono con diversi partner di legame e, nel farlo, mantengono per qualche istante una nuova forma. L’industria scommette sul potenziale terapeutico delle IDP: aziende biotecnologiche, come IDP Pharma, stanno sviluppando inibitori con cui trattare mieloma multiplo e carcinoma polmonare a piccole cellule. (di Elisabeth O’Day, medicina e biotecnologia, Le Scienze 7 gennaio 2020, p.32)