Partendo dai risultati ottenuti con il trattamento TMS (approvato dalla Food and Drug Administration), abbiamo utilizzato BEMER per il trattamento delle forme depressive resistenti ai farmaci e, per l’effetto neuroriabilitativo, dei deficit neuromotori e cognitivi provocati da ictus cerebrale, sclerosi multipla, schizofrenia, morbo di Parkinson.
La maggior compliance dei Malati, la più facile somministrazione anche domiciliare, apre scenari promettenti per uno dei più gravi problemi di salute dell’occidente.
Le ipotesi eziopatogenetiche hanno spostato la ricerca dall’ippocampo (che ha la capacità di gestire la dopamina e le funzioni della memoria correlata) all’area tegmentale ventrale (VTA). I neuroni di questa area, attraverso lunghi assoni, rilasciano dopamina in diverse aree del cervello (come il nucleo accumbens), promuovendone l’attività. Un difetto nell’apporto di dopamina al nucleo accumbens provocherebbe la depressione (sintomo precoce della malattia di Alzheimer). L’ipotesi suggerisce l’analogia tra Alzheimer e Parkinson.
La sostanza nigra produce dopamina che rilascia al corpo striato. L’area controlla il movimento che peggiora nel Parkinson, nelle fasi avanzate dell’Alzheimer e nella demenza, in fase avanzata (Dopamine neuronal loss contributes to memory and dysfunction in a model of Alzheimer’s disease, Annalisa Nobili, Marcello D’Amelio, Nature Communications). La degenerazione dei neuroni dopaminergici della VTA nella sostanza nigra potrebbe accomunare le fasi iniziali di entrambe le patologie e spiegare i risultati ottenuti con ELF.
Dai primi esperimenti di Jacques Arséne d’Arsonval e di Nikola Tesla (1891), agli albori del Bioelettromagnetismo (BEM), si sono cercati effetti biologici dei campi elettromagnetici “non termici” (Termico è l’effetto associato ad un aumento maggiore o uguale di 1°C della temperatura dell’intero corpo). L’effetto specifico non è termico e i cambiamenti dell’attività biologica non sono dovuti ad innalzamento di temperatura.
Il primo esperimento, con un apparato a valvola elettronica venne condotto a Parigi nel 1924, all’Ospedale della Salpetrière, per valutare l’effetto sui sistemi biologici di “campi oscillanti”. Per la prima volta si usava una frequenza di 150 MHz. Furono irradiate onde ultracorte su piante di geranio in cui era stato inoculato il Bacterium tumefaciens, per indurre un tumore. I risultati vennero comunicati alla Société de Biologie di Francia dal chirurgo Antonin Gosset, che aveva diretto l’equipe dei ricercatori, e George Lakhovsky, ingegnere Russo che aveva realizzato l’elettronica. Nel 1929, Lakhovsky comunicò che le piante guarite erano ancora vive; i controlli erano morti dopo pochi mesi. Nel 1923, Lakhovsky, formulò l’ipotesi che la cellula fosse un risonatore elettromagnetico, in grado di emettere ed assorbire radiazioni di altissima frequenza. Negli anni ’30, la ricerca biologica mostrò che il campo elettromagnetico inibiva o stimolava l’accrescimento degli organismi viventi, in relazione alla frequenza e alla durata dell’esposizione.
Leonardo aveva già capito il fenomeno di propagazione della perturbazione, senza trasporto di materia (onde del mare). Onde, vibrazioni e oscillazioni sono sinonimi. L’onda (non solo elettromagnetica) è costituita da infiniti oscillatori armonici, collegati, che vibrano ortogonalmente alla direzione di propagazione.
Moto oscillatorio è il moto su una retta di un punto materiale di massa m, sottoposto a una forza “di richiamo”, posta in un punto O della retta, assunto come origine del sistema di riferimento.
La radiazione (onda elettromagnetica o radiazione elettromagnetica) è la proprietà dell’onda di trasportare energia dalla sorgente nello spazio circostante, senza trasporto di materia.
Spettro elettromagnetico è l’insieme delle oscillazioni elettromagnetiche che include lo spettro delle frequenze delle lunghezze d’onda. Nello spettro delle frequenze, più alta è la frequenza, più corta è l’onda (e viceversa).
Le onde con frequenza bassissima sono:
– ELF (Extremely Low Frequency); decine di Hertz, lunghe fino centomila chilometri, come quelle emesse dai cavi ad alta tensione (50 Hz).
(Basse frequenze, ma più elevate delle ELF)
– SLF (Super Low Frequency) con lunghezze d’onda fino a diecimila chilometri,
– ULF (Ultra Low Frequency), con lunghezze d’onda fino a mille chilometri.
Quando un sistema biologico è irradiato da una fonte elettromagnetica, si generano al suo interno un campo elettrico e magnetico. Il corpo umano è una struttura costituita da parti eterogenee, ognuna caratterizzata da parametri elettromagnetici (conducibilità, costante dielettrica relativa e permeabilità magnetica) che dipendono dalla frequenza dei campi interni.
I campi elettromagnetici (CEM) endogeni sono generati dall’attività metabolica, sorgenti sono la cellula nella sua unità, la membrana cellulare, il citoscheletro.
La membrana cellulare è costituita dal 55% di proteine, 35% di lipidi e 10% di polisaccaridi che contengono le strutture intracellulari e separano due ambienti con composizione chimica diversa. Nella struttura della membrana, alcune proteine mantengono una concentrazione diversa di ioni tra esterno ed interno della cellula. Questa pompa ionica metabolica genera una differenza di potenziale del valore medio di 70 mV (potenziale dielettrico di membrana) e intensità del campo elettrico E (107 V/m). Durante l’evoluzione i sistemi biologici hanno selezionato gruppi di cellule, nervose e muscolari (come le cardiache) in grado di produrre variazioni del potenziale di membrana (depolarizzazioni). Sono cellule “eccitabili” e le variazioni del potenziale di membrana sono i potenziali d’azione. Le variazioni avvengono in un intervallo dell’ordine del microsecondo, i potenziali d’azione (impulsi elettrici) si propagano lungo i nervi ed i muscoli.
La corrente elettrica non è dovuta a movimento di elettroni o di ioni: raggiunge i diversi distretti corporei senza trasporto di materia, tramite la propagazione della depolarizzazione della membrana cellulare, come onde in un mezzo.
La cellula genera un campo elettrico, che mantiene le proteine della membrana “allineate” contro l’agitazione termica.
Nelle cellule di cancro il potenziale di membrana diminuisce.
Il campo elettrico interno al sistema biologico determina:
– spostamento di elettroni e di ioni, liberi di muoversi su percorsi relativamente brevi e generare correnti di conduzione locali (microcorrenti);
– rotazione ed orientamento dei dipoli elettrici permanenti ed indotti, la polarizzazione.
La variazione del campo in funzione del tempo si traduce nell’oscillazione delle cariche libere e dei dipoli, con formazione di correnti di conduzione e di polarizzazione localizzate.
Il movimento degli ioni e dei dipoli è ostacolato dagli urti con le altre particelle costituenti il sistema biologico.
La conducibilità è la resistenza al moto delle cariche. Più sono le cariche libere di muoversi presenti nel sistema biologico, maggiore è la conducibilità.
La costante dielettrica relativa misura la polarizzazione locale delle cariche elettriche. Maggiore per i tessuti e gli organi con elevato contenuto di acqua; più elevata è la frequenza tanto minore è l’energia dell’onda elettromagnetica che viene assorbita dal materiale biologico.
Nel cancro la conducibilità e la costante dielettrica sono maggiori.
Il meccanismo di interazione tra campi e componenti biologici si può comprendere attraverso
– la teoria della coerenza quanto-elettrodinamica di Giuliano Preparata (1995). E’ il modello cooperativo, proposto inizialmente da I.T. Grodsky e perfezionato nel 2000, da C.J. Thompson.
– la risonanza di ciclotrone, di A.R. Liboff (1985), sviluppata in Italia da A. Chiabrera , B. Bianco e G.Talpo;
– la risonanza parametrica, di V.V. Lednev (1991), sviluppata da J.P. Blanchard e C.F. Blackman;
– la risonanza di precessione, proposta da M.N. Zhadin (1998).
La risonanza è la capacità che ha il sistema di aumentare l’ampiezza di oscillazione in corrispondenza alle frequenze proprie di vibrazione. Se il sistema è sottoposto a una perturbazione esterna con frequenza vicina a una frequenza propria del sistema, il sistema assorbe amplificandola l’energia ceduta dalla perturbazione.
Gli electro -magnetics fields, extreme low 0-300 Hz (frequency) interagiscono sulla membrana plasmatica, sede di differenze di potenziale
– attraverso alterazioni del potenziale di membrana tramite l’azione sulle pompe ioniche
– attraverso l’estensione del segnale mediato tramite giunzioni GAP
– attraverso alterazione dell’impulso nervoso tramite gli ioni calcio e relativa apertura voltaggio dipendente.
I flussi di ioni calcio agiscono come secondi messaggeri e modificano il metabolismo cellulare e dei mitocondri.
Gli Elf influenzano la direzione di migrazione delle cellule, producono ossido nitrico (NO) e vasodilatazione.
L’ossido nitrico (NO), identificato nel 1986, inibisce l’aggregazione piastrinica, è un neurotrasmettitore centrale e periferico, modula memoria, apprendimento.
La stimolazione magnetica potrebbe aiutare i pazienti affetti da malattia di Alzheimer a contrastare una delle conseguenze più caratteristiche e precoci della patologia: la perdita di memoria.
Pazienti trattati con sedute di stimolazione cerebrale riacquistano il 20% della capacità di tenere a mente gli eventi (Giacomo Koch, Fondazione Santa Lucia, Neuro Image).
Gli impulsi elettrici, stimolano la riattivazione delle connessioni tra sinapsi e neuroni, alla base dello scambio di messaggi tra le aree del nostro cervello e di tutte le sue funzioni.
Il “default mode network”, area collocata in posizione centrale e relativamente profonda del cervello, con molte connessioni con l’ippocampo, è alterata nella malattia di Alzheimer e nei deficit di memoria. Il default mode network influenza la nostra consapevolezza dell’ambiente e della situazione in cui ci troviamo in ogni momento, la capacità di essere presenti alle cose, che vanno progressivamente deteriorandosi a causa della patologia. La mediazione dei gruppi NO potrebbe determinare un miglioramento della qualità della vita, l’assorbimento dei nutrienti, regolando la funzione enzimatica, i canali ionici e il pH corporeo, rigenerando il sistema nervoso centrale.
Risultati interessanti sul controllo di malattia degenerativa hanno consentito il mantenimento della dignità della vita soggettivo e oggettivo, attraverso l’impiego continuo e costante degli ELF del BEMER.
La Medicina del terzo millennio é indirizzata allo studio e alla ricerca dei rapporti di sinergia e interazione tra molecole (trasduzione del segnale) e i loro cofattori, partner degli enzimi, nello svolgersi delle reazioni metaboliche che il nostro organismo raggruppa in sequenza. Il livello di organizzazione elettromagnetico, insieme delle relazioni esistenti tra le varie unità energetiche ed informazionali sub-atomiche, ne costituisce la struttura. La meccanica ondulatoria applicata alla biologia permette di migliorare la risposta ai trattamenti, integrandoli in un insieme omogeneo e coerente.