L’infinito nel finito, il finito nell’infinito.
Zeffirelli (15.6.19), Leonardo da Vinci (2.5.1519), Galileo Galilei (8.1.1642), Dante Alighieri (21.6.1265). Toscani, duttili, poliedrici, imprevedibili e spettacolari, incarnazioni perfette della bellezza nella loro arte e nel loro tempo.
Solo attraverso la bellezza possiamo comprendere la verità (Platone).
Intuizione, creatività «calde» non «fredde» come la sola professionalità.
«Il genio italiano ha usato con libertà ed eleganza ciò che ha preso in prestito essendo il genio più ricco, che più poteva donare» (Friedrich Nietzsche).
Dare forma alla Materia.
La materia del nostro universo, rarefatto, vecchio e freddo, è diversa dall’universo bambino, incandescente e di densità immensa. Per conoscerla dobbiamo riportare la materia alle altissime temperature originali. In un viaggio a ritroso nel tempo.
Scordiamo i condizionamenti quotidiani, le leggi che regolano la vita non sono le stesse in tutto l’universo, la nostra verità sia solo un fenomeno culturale.
Solo da pochi milioni di anni, viviamo, per una durata infinitesima, rispetto ai cicli di qualunque processo cosmico; abitiamo un tiepido pianeta, ricco di acqua, protetto da un campo magnetico che, magica coperta, assorbe i raggi ultravioletti, scherma gli effetti devastanti dei raggi cosmici e gli sciami di particelle.
Il Sole è una stella di media grandezza, abita una regione tranquilla, periferica della galassia.
26,000 anni luce di distanza dalla Via Lattea.
Nel MICROCOSMO i componenti elementari della materia danzano caoticamente fluttuano, oscillano, interagiscono cambiano natura freneticamente.
Le leggi della meccanica quantistica, sono dominate dal caso e dal principio di indeterminazione. Tutto ribolle in una straordinaria cangiare di stati e possibilità.
Le leggi nel MACROCOSMO acquistano regolarità, persistenza, ordine ed equilibrio.
Spazio-tempo dell’universo, non c’è un prima, non c’è al di fuori.
Il tempo senza tempo.
Oriente è l’Aurora che nasce a levante, estraneo alla storia. Occidente sente e’ divenire incessante, avverte il passato, che ne è la memoria, vive il presente, in prospettiva del futuro.
L’orologio è occidentale: tempo protratto all’infinito con moto circolare.
La meridiana è la corporeità fisica (il raggio di sole, il passare delle stagioni). La clessidra è un tempo immediato. Il presente è sinestesia tra passato e futuro.
È inesatto dire che i tempi sono tre: passato, presente e futuro. Forse sarebbe esatto dire che esiste il presente: presente del passato, presente del presente, presente del futuro. Queste tre specie esistono nell’animo.
Il presente del passato è la MEMORIA,
il presente del presente è la VISIONE,
il presente del futuro è l’ATTESA (Confessioni XI, 20 Agostino).
Non si può vedere se non ciò che è.
Allorché si dice di vedere il futuro, non si vedono cose, ancora inesistenti, cioè future, ma le loro cause o i loro segni, già esistenti (Agostino, Confessioni 24).
L’universo nasce dieci e venti miliardi di anni fa, da uno stato iniziale, l’atomo primordiale, in espansione (Lemaître). La scienza torna al racconto mitologico dell’uovo cosmico.
Al collegamento fra microcosmo e macrocosmo della Genesi biblica.
Fred Hoyle, considerava ripugnante la teoria di Lemaître.
Alla Bbc, nel 1949, la definì «teoria del Big Bang».
Il mistero dell’origine (nell’ipotesi più semplice): un universo a energia totale non ha bisogno di nulla per concentrare l’iniziale quantità di materia e energia che oggi ha subito una metamorfosi.
Minuscole fluttuazioni del liquido primordiale.
Aphros: Afrodite, nata dal sangue e dallo sperma di Urano, che fa ribollire le acque placide di Cipro.
Una sostanza nuova produsse energia positiva, la pressione che ne derivò, negativa, determinò l’estensione del mondo.
Un mondo senza fluttuazioni non avrebbe prodotto stelle, galassie, pianeti; un universo perfetto non dona il vento della primavera il sorriso delle fanciulle.
I bosoni di Higgs scorrazzavano liberi, congelandosi e cristallizzandosi.
Per sopravvivere alle temperature gelide, si nascosero nel vuoto. Oggi, tornano sulla Terra, 13,8 miliardi di anni dopo, attraverso collisioni di energia.
Il campo di Higgs, ruppe la simmetria dell’universo primordiale.
Le particelle elementari, si differenziarono secondo l’intensità dell’interazione, acquisendo masse diverse.
La materia, cambio di stato: raffreddando l’elio a 269 gradi sotto zero, il gas diviene liquido e «ribolle».
A 271 gradi, il liquido smette di bollire. Cessa di essere uniforme. Più la materia è calda, più guadagna in “simmetria” (Landau).
Il fascino della «simmetria infranta». Il ritmo ordinato della simmetria perfetta rassicura, ma non emoziona perché non produce sorpresa; la rottura inquieta ma incuriosisce, dobbiamo uscire dalle certezze per capire dove andare. La rottura della simmetria è dare forma alla materia. Nasce la Bellezza, rottura deliberata della simmetria.
Per centinaia di migliaia di anni, nessun raggio di luce riesce a penetrare questo plasma. I fotoni non riescono a svincolarsi da quell’abbraccio. Poi la temperatura, cala, aumenta l’espansione.
Elettroni che vagavano liberi, sono guidati dal campo elettromagnetico.
Si formano idrogeno ed elio i fotoni sono liberati dal legame con la materia, e la luce fu.
Sono passati 380.000 anni. Quando l’energia scende, l’informazione sale.
L’ASTROCHIMICA, a Pisa, STAR (Systems and Theories for Astrochemical Research)
per comprendere le basi molecolari dell’evoluzione dell’universo:
l’aggregarsi in sistemi complessi, l’interagire con la radiazione elettromagnetica.
CHIRALITA’
Condizione necessaria per dare origine alla vita, è la rottura della simmetria nelle biomolecole, perché la simmetria non genera vita.
Nello spazio intersiderale, la prima molecola «chirale», il metilossirano.
L’origine della Vita
Dobbiamo spingere il limite un po’ più in là, immaginando scenari non ancora visibili, disegnando un orizzonte verso il quale muoverci. Rivoluzione che non siamo in grado di immaginare.
Ma:
Dedicarsi al mondo che conosciamo, all’utile, è condannarsi alla miopia, scommettere su quello che sembra visionario, forse inutile, potrebbe far scaturire cambiamenti epocali. O darci via di fuga.
Il 26,8% dell’universo è materia oscura; il 68,3% energia oscura.
La materia che ci costituisce è il 4,9%. «Siamo solo un po’ di inquinamento» (Richard Panek)
Com’è fatto il 96% dell’universo? Nella scienza solo l’incertezza è garantita.
“Tenete socchiusa la porta verso l’ignoto, se si vogliono fare progressi”. Richard Feynman (Nobel per la fisica)
“L’ignoto. La scienza e l’importanza del non sapere”. Una celebrazione del dubbio, è il solo metodo scientifico, lo spirito critico.
“La realtà non è come ci appare” (Carlo Rovelli, Uni Aix Marsiglia).
AMS (alpha magnetic spectrometer) segnala tra i raggi cosmici alterazione tra protoni e antiprotoni, l’antimateria, collisioni tra particelle di materia oscura (26,8).
Collisioni fenomeni collettivi intuiti ma non conosciuti danno origine a sistemi complessi, organismi viventi.
L’atomo cerca l’Altro, come atto d’Amore verso gli altri.
Se tensione non è, se temperatura non è, sarà informazione?
Da una collisione nacque l’oro.
Energia oscura
Invisibile, la natura ci è sconosciuta potrebbe distendere l’universo.
Opponendosi alla forza gravitazionale dell’attrazione universale.
La fine del caso
Dietro quello che chiamiamo “il muro del caso” c’è un mistero.
… da dove viene? 1929, due anni dopo il leggendario Congresso Solvay.
“Tutto è determinato da forze che non controlliamo. Tutto è determinato, per l’insetto come per la stella. Uomini o polvere di stelle, balliamo tutti al ritmo di un’aria misteriosa suonata da un suonatore di flauto invisibile “ Einstein
Chi è il “suonatore di flauto invisibile”? La probabilità che la molecola del DNA sia “per caso” è 1 su 10, potenza 40.000. 1 seguito da 40.000 zeri.
“Serendipity” inatteso ritrovamento di qualcosa che non si cerca e di cui si riconosce il senso, riconosciuto e accolto.
Sincronicità: coincidenze inusuali ma ricche di significato, che non possono derivare dal caso. Ologramma?
Non è che il mondo delle apparenze sia falso; non è che gli oggetti esterni siano privi di esistenza.
Ma se entriamo nell’universo e applichiamo una griglia olografica, avremo un diverso punto di vista, conosceremo una realtà diversa. Realtà che potrà può spiegare cose che fino ad allora erano scientificamente inspiegabili: fenomeni paranormali, sincronicità, coincidenze apparentemente pesanti di significato (Karl Pribram, Psychology Today).
Capiremo come il nostro cervello può memorizzare?
Duecento e ottanta miliardi di miliardi di dati durante una vita di durata media (John von Neumann).
La parte più nobile della nostra natura – la regola d’oro. L’evoluzione dai nostri antenati a ciò che chiamiamo Umanità, è l’esistenza di una intelligenza emotiva, sociale, la capacità di prestare attenzione l’un l’altro, mettersi nei panni dell’altro. Sentire le intenzioni e le emozioni dell’altro.
L’aiuto che ci sentiamo obbligati a dare ai deboli, è conseguente dell’istinto di simpatia.
La complessità della materia, a ogni aumento di organizzazione, esibisce nuove e imprevedibili proprietà.
Harold J. Morowitz, biofisico e studioso della complessità (“La nascita di ogni cosa”) ha descritto l’evoluzione dell’universo, dall’atomo all’uomo, come Teilhard de Chardin.
I fenomeni psichici si manifestano a livello degli iper-complessi. Le unioni fra elementi divisi creano realtà nuove e di livello superiore. La complessificazione della materia è iniziata dopo il Big Bang con “leggi” inscritte nel fenomeno stesso. Teilhard aveva previsto la nascita della NOOSFERA, cervello collettivo dell’Umanità che amplia le coscienze al di là degli orizzonti ordinari verso il PUNTO OMEGA, della convergenza evolutiva. Non può realizzarsi sotto la pressione di forze comprimenti gli uni sugli altri.
La sola forza di unione che possa far muovere l’Umanità verso il Punto Omega è Amore Accoglienza, Solidarietà, Cooperazione, Sostegno.
L’umanità potrà salvarsi e svilupparsi attraverso un processo di “amorizzazione” (Teilhard de Chardin). Sola risposta all’ attuale minaccia di un suicidio collettivo.
La Vita è suono sopra di noi, intorno a noi.
Le scale non si fermano all’Uomo, continuano nell’Universo vivente.
Programma prestabilito? Del vuoto iniziale le onde fluiscono e turbinano, sciami di comete, scomparse da millenni, continuano a suonare.
“Sounds from the Infant Universe” (Suoni dal baby universo). La registrazione riproduce lo spettro della radiazione cosmica di fondo, che ci perviene dagli inizi dell’universo, come suono udibile, copre il primo milione di anni nel cosmo, in 10 secondi.
Chandra Subrahmanyan Chandrasekhar ha individuato onde acustiche intorno a due buchi neri di massa grandissima. Al centro dell’ammasso galattico di Perseo, suona la nota più bassa, un si bemolle cinquantasette ottave sotto il do centrale.
Tutto l’Universo è risonante. Risonanza causata dall’equilibrio della sua stessa natura, che non si ferma mai, ma si muove perennemente (Buckminister Fuller).
La natura non é mai un esatto equilibrio (Tesla). La corrente alternata è fenomeno risonante.
Le Reazioni chimiche sono risonanza a debole forza nucleare. La musica è risonanza.
Una volta creato il Suono, dura per sempre, continua a vivere nel silenzio, a mantenere l’Universo in Armonia e la Vita nell’Eternità.
Note per partecipare all’ascolto del mondo, selezionate in miliardi di anni, affinate dalla conoscenza, dallo scambio, perdute, ritrovate.
“In principio era il suono” puro, privo di significato, ma altamente significante, espressione dell’invisibile e del trascendente. Noi siamo in contatto diretto con l’Universo. Come un’orchestra prima di iniziare un concerto deve accordare gli strumenti riportandoli al la del primo violino con gli armonici più alti.
Noi siamo strumento unico con Nota personale, vibrazione da accordare per risonanza con l’Universo, per lasciarlo emettere.
Strumenti di Vita, cassa di risonanza con Suono ottave di possibilità.
Gli esseri viventi emettono e ricevono onde acustiche / radiofrequenze / elf.
Comunicazioni più rapide della chimica che presuppongono sistemi di regolazione.
Il doppio strato lipidico della membrana si è evoluto per schermare il rumore di fondo.
Il senso dell’udito trasforma onde meccaniche in segnali neurologici (senza mediatori chimici).
L’universo esiste e noi esistiamo grazie ad infinite combinazioni di queste vibrazioni.
Ogni cosa che esiste ha modi di vibrazione (energie), frequenze (frequenze di risonanza) che la caratterizzano e la riconoscono.
L’orecchio percepisce vibrazioni comprese tra 20 e 20.000 Hz. La trasduzione (elettromagnetica – acustica) per tutte le frequenze dello spettro elettromagnetico permette il riconoscimento e la comunicazione fra cellule attraverso segnali coerenti. Particolarmente evidente a livello embrionale. Recettori proteici “voltaggio dipendenti” presenti sulla membrana cellulare si attivano in risposta ad una variazione
della differenza del potenziale di membrana.
Il passaggio di campi acustici modifica (temporaneamente) l’assetto elettrico delle membrane.
Mette in comunicazione i compatimenti intra ed extracellulari, genera un effetto “domino”
innescando l’attivazione di altre molecole, modificando l’assetto metabolico-funzionale.
La vibrazione acustica influenza l’espressione.
IL DNA è circondato da molecole d’acqua perfettamente orientate. Le quattro basi sono dipoli elettrici, associati a copia, per affinità.
Nella nuvola elettronica la carica positiva (sovra e sotto stante) lega la doppia elica con oscillazioni armoniche all’origine di pacchetti d’energia: i fotoni.
La doppia elica si muove deformandosi con movimenti rapidi 10– 12 / secondo
con movimenti lenti 10³/ ora come un oscillatore che risente dello stato (fisiologico o patologico) determinatosi.
Il DNA suscettibile di vibrazione, emette e riceve vibrazioni per elettroni a distanza di 60 basi, 20nm (J.Baron, California Institute of Technology).
“La vita è acqua che danza sulla melodia dei solidi” (Albert Szent – Gyorgyi, Premio Nobel 1937).
“La danza dell’acqua” intorno alle cellule è acqua liquida. Durante la trascrizione DNA – RNA i cromosomi iniziano a decondensarsi mostrando nel fragmento interessato ZAFFI (pup) di materiale genetico che “fuoriesce”. Il campo magnetico, la corrente elettrica, la risonanza acustica del DNA dell’acqua circostante interagiscono sull’attività genica.
Attraverso gli ioni che si legano alle proteine cambia l’orientamento proteico e si determina l’espressione. La VITA è Luce. In uno dei suoi raggi è il destino del Mondo.
Il germoglio della Vita passa dalla materia alla luce. E di nuovo alla materia, nella mietitura.
I girasoli ruotano la testa per seguire il percorso del sole, i rami dell’edera si arrampicano per cercare la luce: la sentono, la riconoscono.
La luce è l’orologio circadiano: le piante aumentano la riproduzione durante la notte, formano la struttura nella luce del sole. La luce da forma alla materia. Un terzo della nostra corteccia cerebrale
ci forma l’immagine colorata del Mondo. Sei milioni di cellule e tre pigmenti dipingono la nostra Vita.
Lo sanno ogni pianta passa la sua intera vita a cercare la luce, ogni strega che la notte antecedente San Giovanni da millenni raccoglie le eliotrope. Le sente, riconosce, sa come trovare quella migliore.
Quanto tempo dedichiamo all’elemento che ci permette di vivere?
La luce non è solo calore, gusto, colori: è Vita.
Riappropriarci della luce é scoprire che i biofotoni splendono dentro di noi.
Attraverso il relativo scopriamo l’assoluto, nel cui mare non possiamo navigare, ma solo tuffarci.
La profondità del vivere, nella sua pienezza e compiutezza, non è fuori, ma dentro di noi.
Ascoltiamo l’infinito trovando spazio/tempo in cui nutrire di bellezza i sensi e il cuore, per comprendere Chi e come siamo, per chiederci «ove tende questo vagar mio breve?».
La Vita si riempirà di senso e la terra di cui siamo fatti, si «infinita».
Ci abita e trascende: facendoci sperimentare che la nostra vita è parte di un bellissimo mosaico.
L’infinito dell’apparenza di «sempre caro» ha solo il prezzo da pagare.
«Siediti di fronte ai fatti come farebbe bambino, pronto a rinunciare a qualsiasi opinione preconcetta. Segui la natura umilmente, in qualche abisso che ti conduce, sarai condannato a non capire mai niente» (T.H. Huxley).
Osservando con umiltà la Natura conosciamo la bellezza.
Senza bellezza, il quotidiano perde il senso.