Le cellule della leucemia mieloide acuta riescono a sfuggire al sistema immunitario riducendo l’espressione delle molecole HLA sulla superficie, silenziando i loro geni e nascondendosi al ‘pattugliamento’ dei linfociti. Aumentano la presenza di alcuni recettori immunosoppressori che segnalano ai linfociti di frenare la loro attività fino a inattivare la risposta immunitaria.
Le cellule mutano nel Dna, che cambia alcune molecole presenti sulla loro superficie e le rende simili alle cellule del sistema immunitario trapiantato.
Nel caso in cui le molecole di riconoscimento HLA vengono espresse troppo poco, si può alzare il livello di interferone, una molecola che promuove l’espressione di queste molecole. Quando l’attività dei linfociti T è stata spenta dal tumore, si possono somministrare gli inibitori dei checkpoint immunitari, farmaci che sbloccano i freni dei linfociti T e attivano nuovamente la risposta immune.
Luca Vago, Chiara Bonini e Fabio Ciceri, Nature Medicine e Nature Communications