L’asma è la malattia del XXI secolo.
Il numero crescente di persone che ne soffre (235 /300 milioni, nel 2015) ha determinato, secondo dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, 383.00 morti nel 2015, in crescita esponenziale. In Europa 30 milioni di malati.
L’incremento, più evidente nei paesi industrializzati, è plurifattoriale:
l’inquinamento ambientale, i fattori genetici, le infezioni opportunistiche.
I farmaci utilizzati per l’asma bronchiale nella medicina sono utilizzati soprattutto durante l’attacco. I cromoni che, stabilizzando la membrana dei mastociti, dovrebbero ridurre la liberazione dei mediatori dell’allergia, hanno nella pratica risultati modesti.
I dati:
aumento del 15-30% delle ALLERGIE, in Italia, negli ultimi 10 anni;
70-80% dei casi in cui l’asma è di origine allergica;
20% di bambini italiani soffrono di allergie;
9% di bambini italiani con asma allergico;
15% di bambini italiani soffrono di rinite allergica;
4% di bambini italiani soffrono di orticaria;
1% di bambini italiani soffrono di allergie alimentari
3-5% di italiani soffrono di allergie e intolleranze nei confronti di alcuni alimenti;
25% (circa 14 milioni) italiani convinti di essere allergici o intolleranti nei confronti di alcuni alimenti.
La rinite allergica è un problema di salute in rapida crescita. È la patologia più comune dei paesi occidentali in cui la morbilità raggiunge il 40% della popolazione, a seconda dell’età e del paese (rinite allergica AIR e il suo impatto sulla relazione sull’asma). Con un’alta prevalenza in adolescenti e giovani adulti, non risparmia i bambini dove la prevalenza del 15% al 40% rappresenta il 7% della rinite stagionale.
L’uso di antiallergici è limitato da:
effetti collaterali,
spettro d’azione limitato rispetto a diversi mediatori coinvolti, istamina, brandichinina, angiotensina, concavalina, vasopressina,
breve efficacia,
tolleranza insufficiente in età geriatrica.
Le allergopatie insorgono in seguito a stimolazioni allergeniche che inducono risposte immunologiche peculiari, caratterizzate dall’attivazione di quella sottopopolazione linfocitaria, Th2, che produce citochine (interleuchina (IL)-4, IL-5 e IL-13). I linfociti T di adulti non atopici vengono definiti di tipo Th1 perché producono in modo predominante interferone y (INF-y) e non sono in grado di stimolare la sintesi di IgE. La presenza di IL-4 e IL-13 nel microambiente del tessuto linfoide è indispensabile per la differenziazione delle cellule Th2, la presenza di citochine IL-12 e IFN-y ha un effetto di inibizione sul loro sviluppo. Il processo di sensibilizzazione allergica avverrebbe già nella vita intrauterina e nei primi mesi di vita è orientato verso una risposta di tipo Th2 risultato della produzione di IL-4 da parte dell’amnios e della placenta. Nella vita intrauterina i linfociti T vengono stimolati dai comuni allergeni ambientali, Dermatophagoides, oltre ad alcuni allergeni alimentari come proteine del latte.
Le IgE prodotte si vanno a fissare ai recettori ad alta e a bassa affinità presenti sulle cellule infiammatorie.
Il momento iniziale delle reazioni allergiche IgE è dato dal legame a ponte tra gli epitopi di un allergene con due molecole di IgE legate a recettori adiacenti sulla superficie cellulare di mastociti, con aumento di permeabilità della membrana cellulare con l’apertura dei canali del calcio. Il calcio extracellulare, penetrando all’interno della cellula, si lega alla calmodulina, recettore proteico che regola l’attività dell’adenosin trifosfatasi che idrolizza le molecole di ATP. La conseguente attivazione di meccanismi ATP-dipendenti garantisce l’energia occorrente per la contrazione dei microfilamenti, per il successivo trasporto dei granuli citoplasmatici verso la membrana e quindi per l’esocitosi degli stessi con liberazione di mediatori chimici preformati: istamina, triptasi, chinasi, idrolasi acide, responsabili della reazione allergica immediata. In concomitanza si verifica l’attivazione calciodipendente della fosfolipasi di membrana che metabolizza i fosfolipidi della membrana nucleare in lisofosfatidilcolina e in acido arachidonico. Disponibile per la conversione in metaboliti della ciclossigenasi (prostaglandine e trombossani) e della lipossigenasi (leucotrieni). L’attivazione del mastocita innesca anche la sintesi di altre proteine (leucotrieni, prostaglandine e PAF) , di citochine (IL-4, IL-5, IL-6, IL-8 e fattore di necrosi tumorale (TNF).La citochina IL-4, diffondendosi in circolo nel microambiente dei tessuti linfoidi, favorisce la differenziazione di linfociti T verso la serie Th2 e amplifica e perpetua la risposta allergica. Le IgE prodotte si fissano ai recettori ad alta e bassa affinità CD-23, presenti sulle cellule infiammatorie. Gli eosinofili vengono richiamati e attivati nella sede della reazione e possono rimanere a lungo a causa delle citochine IL3, IL5 e Gm-Csf. Sono responsabili di gran parte del danno della mucosa per il rilascio di proteine basiche, come:
Ecp proteina eosinofila cationica),
Edn (neurotossina),
Mbp, (basic superior protein),
Epx, (perossidasi eosinofila).
Gli eosinofili rilasciano radicali liberi e mediatori, tra cui leucotrieni e citochine, che perpetuano il circolo vizioso dell’infiammazione allergica. L’interazione tra eosinofili e cellule endoteliali è alla base del reclutamento e della migrazione cellulare quando gli eosinofili, sotto l’influenza di Paf e chemochine, prodotti da cellule endoteliali attivate, manifestano molecole che appartengono alla famiglia di integrine, (Vla4 e Lfa1). Queste molecole interagiscono con i relativi recettori Vcam1 e Icam1, espressi dalle cellule dell’endotelio vascolare consente agli eosinofili di migrare per diapedesi dal circolo al tessuto infiammato che spiega l’intensa eosinofilia caratterizzante ogni reazione allergica.
FARMACI IN STUDIO E FARMACI DI PROSSIMA IMMISSIONE IN COMMERCIO PER LA TERAPIA DELL’ASMA
Ciclesonide e mometasone, che vanno ad affiancarsi ai prodotti già in uso (beclometasone, budesonide, flunisolide, fluticasone).
÷ Steroidi ad attività cosiddetta “dissociata” (RU 40066), privi di attività endocrina mentre permane quella antinfiammatoria.
÷ß-2-stimolanti selettivi e in monosomministrazione giornaliera (ad attività più protratta rispetto agli attuali ß-2 long-acting).
Dalla natura, opportunità senza tempo:
Stachis officinales (Betonica officinales)
Perilla frutescens
Helichrysum angustifolium DC. Helichrysum Italicum G.Don.