La poligala comune (o bozzolina) è una specie di provenienza eurasiatica presente, con due sottospecie, in tutte le regioni d’Italia (salvo che in Puglia, Basilicata e Sicilia).
Conosciuta come: Brotairoela rossa (Piemonte), Brussaiola roussa (Piemonte, Piscina), Bruttairole rosse (Piemonte), Erba bozzolina (Toscana), Erba linosa (Piemonte), Flores de Spangia (Sardegna, Arizzo), Giglio sarvoego (Liguria, Quinto), Litania (Liguria, Bordighera), Mughetto salvatico (Toscana), Polegala (Emilia-Romagna, Reggio), Poligala comune (Italia), Poligala volgare (Italia), Poligla (Marche), Puligala (Liguria, Genova), Vecciolina (Toscana).
Il nome in greco significa ‘molto latte’, per la credenza che la pianta aumentasse la produzione di latte nel bestiame.
Periodo di fioritura: maggio-agosto.
Parte usate: radici.
contengono un glucoside (gaulterina), uno zucchero (poligalina), una sostanza amara (poligalamarina), mucillaggini, tannini, gomme, 3 flavonoidi solubili (assorbimento UV 305-310nm, 398 nm), saponine.
Le saponine hanno selettività d’azione sulle linee linfocitarie documentate negli studi di tossicità cronica. Non sono stati identificati effetti mutageni o teratogeni.
Lo studio (su topi e conigli) della saponina segnale:
a) in vitro: inibizione della trasformazione blastica nei linfociti e inibizione della crescita dei linfoblasti.
b) in vivo: diminuzione delle gammaglobuline.
La trasformazione blastica precede la mobilizzazione linfocitaria e, se controllata, consente l’arresto del processo autoimmune. Il numero dei neutrofili e dei macrofagi resta invariato, differenza sostanziale rispetto agli steroidi ed agli antimitotici immunosoppressori. Gli estratti ricchi in saponina ristabiliscono l’equilibrio linfocitario che, al contrario, è incrementati nelle patologie allergiche ed autoimmuni, per la stimolazione clonale.
Si utilizza:
nell’allergie con immunoglobuline-IgE-elevate e senza infezione in atto;
nell’asma, eczema, psoriasi senza infiammazione in atto;
nelle malattie auto-immuni;
nelle tiroiditi;
nel lupus e nelle connettiviti;
nell’artrite reumatoide.
Negli studi clinici, i risultati ottenuti con l’impiego di saponina per la maneggevolezza d’impiego, l’assenza di effetti collaterali (mutageni e teratogeni), rappresentano un vantaggio per malattie ad andamento cronico ed ad insorgenza giovanile, abitualmente trattate con immunosopressori. In particolare per quelle fasce d’età che possono maggiormente risentire della tossicità iatrogena.
Anche grazie al salicilato di metile, la proprietà antireumatica, tossifuga, bechica, colagoga, diaforetica, stomatica.